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Poesia e magia

Torino, Einaudi, 1971, PBE - Piccola biblioteca Einaudi, 18
cm 18x12, pp. 626-(10), brossura
Seconda edizione riveduta e corretta, e definitiva. Ottomia copia >>>

€ 24

Indice

Prefazione  p. 9

I. La parola  15
   1. Linguaggio e parola; sogno e visione  40
   2. Formula e mito  73
   3. Arti figurative  108
   Note  155

II. Limiti fra arte e magia  160
   1. Valutazione magica dell'arte poetica  180
   2. Arte e non-arte nella tecnica magica  206
   Note  217

III. Eloquio poetico, rito e mitopoiesi  230
   1. Metafora  240
       Motivi del serpente  240 
       Il fulmine  250
       Motivi astrali e motivi del fuoco  262
       Motivi lunari  280
       Motivi agrari. Conclusione. L'enigma  291
   2. Similitudine. Sineddoche. Metonimia  307
   3. Imitazione di azione  319
   Note  325

IV. Poesia e magia  347
   Note  358

V. Il mito nella tradizione poetica  361
   1. Materia poetica  361
       Il mito e l'epica greca  385
       L'epica celtica e germanica  503
       Conclusioni sull'epica e il mito  509
   2. Patrimonio mitico e ispirazione poetica. Sintesi  523
   Note  535

Indice analitico  587


I nessi fra la parola e l'operazione magica, tra la formula incantatoria e la sua potenza sono stati oggetto di ricerche vastissime, dall'ntropologia alla linguistica e alla psicanalisi.
In questa opera invece l'indàgine si sposta su di una fase ulteriore del problema: quella dello svolgimento della magia in creazione di miti, e della «corporazione degli ispirati» in poeti. Una ricchissima documentazione di testi antichi e moderni - canti africani e mesopotamici, poemi greci e germanici — è qui introdotta e commentata a prova dello storico mutarsi del mito in poesia «laica», ma anche del continuo ritorno di questa ad antiche o nuove fonti mitiche. Il lettore, oltre ad essere accompagnato a visitare le origini magiche delle «figure» retoriche e letterarie, trova qui anche una antologia ragionata di una poesia spesso nota solo agli specialisti e la rielaborazione di tesi critiche di grande interesse. Mediando teorie opposte, l'autrice postula uno stile mitico della narrazione che avrebbe conferito all'epos l'intensa ricchezza umana dei personaggi e la multirisonanza dello stile.
Questa nuova edizione dell'opera si presenta ampiamente riveduta, specie per quanto attiene ai problemi di linguistica in rapporto alla magia, e alle nuove scoperte sulla cultura minoico-micenea.

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